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Il massaggio Ayurvedico

L’origine dell’Ayurveda è attribuita all’antico “Atharva Veda”, un testo composto tra il 2000 a.C. e il 1100 a.C. in cui si accenna alle malattie e ai loro trattamenti.

Successivamente, dal VI secolo a.C. al VII secolo d.C., il periodo delle “Samhita” vede lo svilupparsi di una scienza sistemica, in quanto nascono, per opera di diversi autori, una serie di opere classiche in cui si evidenziano cure mediche organizzate.

Un aspetto molto interessante consiste nel fatto che nel V secolo a.C., nel periodo di Ippocrate, padre della medicina occidentale, il sistema sanitario ayurvedico è già strutturato e comprende otto rami ben differenziati tra di loro:

  1. Medicina generale interna, KAYA CHIKITSA
  2. Chirurgia e anatomia, SHALYA CHIKITSA
  3. Otorinolaringoiatria e Oftalmologia, URDVANGA CHIKITSA
  4. Pediatria, Ostetricia, Ginecologia, KAUMARA BHRITYA
  5. Psichiatria e Psicologia, GRAHA CHIKITSA
  6. Tossicologia, VISHA CHIKITSA o AGADA TANTRA
  7. Geriatria o scienza del ringiovanimento, RASAYANA PRAKARANA
  8. Scienza della fertilità, sessuologia, VAJIKARANA o VRISHYA CHIKITSA

Lo scambio di conoscenze mediche intercorso nell’antichità tra India e Grecia nel VI secolo a.C., grazie alla vastità dell’impero Persiano che ai tempi li univa, è testimoniato da due fondamentali documentazioni di Ctesia e Faxian, il primo un medico greco contemporaneo di Ippocrate, il secondo un monaco errante buddista che descrisse il sistema ospedaliero urbano di quei tempi.

Nel periodo Mongolico diversi imperatori promossero la compilazione di testi contenenti tutta la conoscenza indiana della medicina.

Una bellissima definizione di Ayurveda viene dal leggendario medico Charaka:

“È chiamata Ayurveda quella scienza che differenzia ciò che è utile da ciò che è dannoso, ciò che è piacevole da ciò che è doloroso, ciò che è benefico da ciò che non lo è, la durata della vita e la vita stessa.”

Lo scopo di tale medicina è promuovere e mantenere la buona salute e curare le malattie.

Salute in sanscrito si dice “Svastha”, parola composta da “stha” che significa stare e “sva” che significa .
Quindi, salute è “dimorare nel sé” ed è lo stato naturale in cui le energie del corpo sono in armonia.

Per l’Ayurveda, ogni individuo appartiene ad una specifica costituzione detta “Prakrti”, in base alle sue caratteristiche psicofisiche che lo accompagnano dalla nascita e per tutta la durata della vita.

La conoscenza della vita dell’Ayurveda passa attraverso concetti profondi ed affascinanti come:

  1. L’approccio universale che sostiene che la vita è la stessa ovunque.
  2. L’unicità dell’individuo che specifica che ogni persona è unica ed irripetibile.
  3. Microcosmo e macrocosmo che stabilisce che l’individuo è una copia dell’universo, e tutti i fenomeni materiali e spirituali dell’uno sono presenti nell’altro.
  4. Il concetto di karma che significa che le azioni di ieri hanno provocato l’oggi ed il comportamento di oggi produce il domani.
  5. Il “purushartha” ossia i quattro obbiettivi della vita: rettitudine, ricchezza onesta e condivisa, piaceri naturali e liberazione dell’anima.
  6. La visione della vecchiaia in cui l’anziano è visto come un ricettacolo prezioso di conoscenza.
  7. La teoria dei cinque “kosha” o livelli del corpo che vanno dal più grossolano al più sottile:
    – il corpo fisico,
    – l’involucro dove risiede l’energia,
    – quello mentale,
    – il livello dell’intelletto ed infine
    – quello della beatitudine.

Nella pratica, il trattamento Ayurvedico è detto “Sarvabhyanga”, che significa massaggio di tutto il corpo con oli caldi.

I benefici riguardano molti aspetti del corpo, tra cui:

  • Il rallentamento del processo di invecchiamento.
  • Un aiuto per affrontare la fatica fisica e mentale.
  • La prevenzione e la correzione dei disturbi del sistema nervoso.
  • La promozione della circolazione sanguigna.
  • Il miglioramento della vista e della salute della pelle.
  • La riduzione degli effetti dei traumi.
  • L’aumento della tolleranza fisica e mentale.

Esistono, inoltre, delle efficaci tecniche di “Purvakarma”, trattamenti preparatori alle terapie di eliminazione delle tossine, chiamati “Panchakarma”.

Quando le tossine “ama” si accumulano, è necessario mobilitarle in modo che possano fluire verso l’intestino, la vescica ed i canali di sudorazione ed infine essere eliminate.
La loro azione ringiovanente è così efficace che contrasta la formazione di radicali liberi, causa del processo di invecchiamento cellulare.

Le azioni sono due: oleazione esterna e fomentazione.

La prima, come già descritto, avviene mediante le seguenti pratiche:

  1. SHARVABHYANGA: massaggio su tutto il corpo
  2. SHIROBHYANGA: massaggio alla testa
  3. PADABHYANGA: massaggio ai piedi
  4. NASAPURNA: oleazione attraverso le narici
  5. KARNAPURNA: oleazione attraverso le orecchie
  6. SHIRODHARA: flusso di olio o di altro liquido sulla fronte
  7. SHIROBASTI: oleazione della testa
  8. UDVARTANA: applicazioni di polveri di erbe sul corpo
  9. KATI, GRIVA BASTI: oleazione di una parte del corpo come schiena, collo, ginocchio.

La fomentazione ha lo scopo di purificazione attraverso la sudorazione “SVEDHANA” e si esegue facendo bagni di vapore, caldamente consigliati al termine dei trattamenti.

Il trattamento Udvartana fa parte delle cure di Purvakarma di grande utilizzo.
Una polvere di erbe selezionate viene strofinata sul corpo in direzione venosa (pratiloma).

Le indicazioni sono:

  • Utile in caso di sovrappeso
  • Negli accumuli di Kapha
  • Elimina i cattivi odori
  • Ha azione drenante
  • Attiva il metabolismo
  • Riduce il prurito e l’orticaria
  • Promuove l’attività enzimatica della cute

Una polvere molto indicata è costituita da:

  • Kola:
    • Rinfrescante
    • Allevia il bruciore
    • Antipiretico
    • Antimicotico
  • Kulattha:
    • Riduce la sudorazione
    • Diuretico
    • Elimina la tosse
    • Antinfiammatorio
  • Shatapushpa:
    • Gastrostimolante
    • Cardiotonico
    • Riduce i gonfiori addominali
    • Riduce le infiammazioni articolari
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